Brano: [...]zate.

La sera del 27, il valico a nord era cosa fatta e Montgomery potè lanciarvi due divisioni fresche (la 4a indiana e ia 7a corazzata) che subito dilagarono in direzione ovest. La mattina del 28 Rommel scrisse sul suo diario: « Ormai la battaglia è perduta », e tuttavia continuò a combattere fino al 2 novembre, quando diede l’ordine di ripiegare verso Fuka. Ma Hitler, a Berlino, non approvò tale ordine e telegrafò al Quartier Generale dell’Afrika Korps di « resistere fino all'ultimo uomo ». Un identico telegramma, firmato da Mussolini, raggiunse il comandante delle truppe italiane Bastico. Così per altri tre giorni continuò il massacro, finché il 5 novembre Kesselring, comandante supremo delle forze tedesche nel Mediterraneo, autorizzò Rommel a ritirarsi.

Dopo El Alamein, le tappe della disfatta dell’Asse in Africa si succedono rapide: 1*8 novembre le avanguardie dell’VI11 Armata di Montgomery raggiungono la frontiera della Libia e, in quello stesso giorno, le truppe americane agli ordini del generale Eisenhower sbarcano in Marocco e in [...]

Brano: [...]ocalità europee, circa 6.700 agenti. Nella primavera del 1942 un aereo britannico paracadutò in Cecoslovacchia i due combattenti della Resistenza cèca che avrebbero ucciso il « protettore » nazista Heydrich (v.). L’intervento britannico fu particolarmente intenso in Grecia (v.). Il primo gruppo di paracadutisti fu lanciato nell’ottobre 1942, per attuare un sabotaggio contro la linea ferroviaria che trasportava l’80 per cento dei rifornimenti all'Afrika Korps di Rommel. Altre missioni, paracadutate in seguito, riuscirono a stabilire una rete informativa clandestina sulla Grecia continentale. Numerose missioni furono inviate dal S.O.E. anche in Jugoslavia. Nei primi tempi queste si limitarono a collegarsi con il movimento di Draza Mihajlovic (v. Cetnici), ma quando si persuasero della maggiore efficienza e influenza dei partigiani di Tito, si collegarono anche con la Resistenza popolare e le prestarono notevoli aiuti. Dagli ultimi mesi del 1943 al maggio 1944 i rifornimenti inglesi e americani all’esercito popolare jugoslavo ammontarono a 62.459 to[...]

Brano: [...]. Ormai il Comando inglese ave

va compreso la grande importanza strategica dell’isola e aveva deciso di sostenerla con tutti i suoi mezzi.

L’attacco italotedesco (1941)

Questa situazione favorevole agli inglesi cambiò in maniera radicale agli inizi del 1941, quando il Comando supremo tedesco decise di intervenire nel Mediterraneo per mettere riparo alla critica situazione ivi determinatasi. Per assicurare una tranquilla traversata all’« Afrika Korps » e ai convogli che dovevano provvedere a rifornirlo, fu mandato in Sicilia il 10° « Fliegerkorps » (Corpo aereo tedesco, C.A.T.) al comando del generale Geisler, comprendente 96 bombardieri e 25 caccia bimotori che si aggiunsero ai 45 bombardieri e ai 75 caccia italiani già in loco. Si formò così una notevole forza aerea italotedesca, alla quale fu affidato come principale compito quello di neutralizzare Malta.

Il C.A.T. e l’aviazione italiana diedero inizio a una lunga serie di bombardamenti che inflissero alla base britannica gravi perdite. Gran parte delle installazioni portuali vi and[...]

Brano: [...]campagna di sabotaggi lanciata dalla resistenza polacca dell'Armia Kraiova (v. Polonia) in occasione dell’attacco tedesco in Occidente del maggiogiugno 1940. Un’azione diversiva più specifica fu il sabotaggio del viadotto ferroviario del Gorgopotamos (v. Grecia) nell’estate del 1942, condotto unitariamente dai due movimenti di resistenza greci per interrompere la principale linea ferroviaria del paese e bloccare in tal modo i rifornimenti per I ’Afrika Korps nel momento cruciale della battaglia di El Alamein (v.).

In altre situazioni, l’apporto dei movimenti di resistenza venne giocato con estrema spregiudicatezza, spesso oltrepassando le loro reali capacità operative, pur di favorire il conseguimento di obiettivi particolarmente importanti. Questo si verificò in occasione dei grandi sbarchi in Africa del Nord, poi in Sicilia e in Normandia (v. Overlord, Operazione), quando ai movimenti di resistenza venne chiesta una collaborazione specifica di tipo diretto (azioni di sabotaggio delle linee ferroviarie alle spalle della fascia costiera oppure[...]

Brano: [...]po, as

sorbirono notevoli quantità di mezzi che, su altri fronti, sarebbero invece risultate determinanti: per esempio, alla fine di agosto del 1942, quando Rommel attaccò in direzione di El Alamein (v.), la moderna artiglieria italiana in Africa del Nord ammontava soltanto a 163 pezzi, mentre ne erano stati mandati 232 in Russia; ma, soprattutto, mentre le truppe italiane del deserto lamentavano la mancanza di 600 autocarri e i tedeschi dell’Afrika Korps ne avrebbero voluti altri 1.400, in Russia erano stati inviati oltre 16 mila automezzi. Come sempre, il dramma nascondeva quindi l’insipienza dei vertici.

A.Se.

Russo, Giuseppe

N. a Giarratana (Ragusa) il 24.7. 1915; sacerdote.

Entrato nell’ordine dei Missionari d’Africa (detti anche Padri Bianchi dal colore del saio), svolse compiti di apostolato, d’istruzione e d’assistenza alle popolazioni nere. Allo scoppio della Seconda guerra mondiale la sua comunità tornò in Italia, stabilendosi nel santuario della Madonna di Rado, a sud di Gattinara (Vercelli).

Dopo l’8.9.1943, entrato [...]

Brano: [...]edibili reazioni tedesche alla notizia deH’armistizio, accordò immediatamente ai tedeschi la garanzia che avrebbero po

tuto lasciare l’isola indisturbati. A quel momento cerano in Sardegna (secondo i calcoli di Bruno Anatra) 5.108 ufficiali e 126.946 soldati. Da parte loro, i tedeschi avevano concentrata nella zona centrale dell’isola la 90a Divisione corazzata al comando del generale Lungerhausen, composta dai resti di alcuni reggimenti dell’Afrika Korps di Rommel: in tutto circa 30.000 uomini, con un grande numero di carri (che il generale Basso calcolava, con larga approssimazione, in due o trecento).

Usando anche automezzi messi a disposizione dal Basso e seguiti a distanza dai reparti italiani in uno strano coinvolgimento “al rallentatore”, i tedeschi si avviarono ai porti d’imbarco per la Corsica. Fu una marcia quasi senza incidenti. Solo alle porte di Oristano si ebbe un breve scontro a fuoco: gli italiani, al comando del tenente colonnello Sardus Fontana (n. a Iglesias), ebbero 6 feriti: i tedeschi lasciarono sul terreno 2 morti e 8[...]